Moncalieri, 30 ottobre 2013

La buona Legge

Le leggi sono la base di ogni convivenza civile, in quanto consentono ad un gruppo di individui di operare e svilupparsi insieme, senza eccessiva e continua conflittualità. La Legge dovrebbe essere, cioè, la norma che stabilisce limiti e prerogative di ciascun individuo di una comunità. Nella pratica è consueto che individui o gruppi di individui tentino di mettere in atto leggi che li favoriscano a scapito di altri individui o di altri gruppi. L'attività di lobbing ha appunto lo scopo di fare approvare leggi nell'interesse di gruppi particolari.

Ma questo è un discorso ovvio. Meno ovvio, ma purtroppo anche questo consueto, è che si provveda a varare leggi inutili, non applicate o non applicabili (le famose "grida" di manzoniana memoria) o peggio dannose.

La legge sui migranti in vigore è un esempio di legge non solo inutile, ma anche dannosa. Per prima cosa bisogna notare che gente disperata, che rischia la morte pur di fuggire dal proprio paese d'origine, non si lascia certo intimorire dalla prospettiva di una multa o di una permanenza in carcere; e fin qui l'inutilità. Inoltre occorre fare i conti con i numeri: non c'è alcuna possibilità pratica di sottoporre a processo un numero così elevato di persone, qual è quello dei migranti, senza intasare completamente la già disastrata giustizia italiana. Solamente l'obbligo di iscrivere a ruolo parecchie migliaia di persone e di iniziare un certo numero di processi (destinati in gran parte a concludersi nel nulla) mette in difficoltà i tribunali e causa un notevole spreco di denaro pubblico (ved. http://www.lettera43.it/cronaca/renato-di-natale-la-task-force-della-giustizia-per-i-migranti_43675111132.htm ). Legge, quindi, inutile e costosa; ma perché allora è stata concepita? Ancora una volta la demagogia è stata utilizzata come mezzo di ottenere consenso; la Lega; allora al governo, doveva dimostrare ai suoi elettori che "ce l'aveva duro" partorendo una serie di provvedimenti inutili e dannosi per il paese, ma di grande effetto scenico. In galera i migranti, anche se le galere italiane non sono, fra l'altro, in grado di accoglierli.

Passiamo ad altro argomento: in questi giorni si discute, dietro sollecitazione del Capo dello Stato, di amnistia ed indulto. Questi provvedimenti sono, o dovrebbero essere, di natura eccezionale; la cosiddetta amnistia Togliatti del 1946 ebbe certo natura eccezionale, per chiudere i conti con i reati del regime fascista, tanto eccezionale da essere proposta dal capo del partito comunista allo scopo di saldare i reati dei suoi più acerrimi nemici. Amnistia ed indulto usati per svuotare periodicamente le carceri non mi pare che abbiano un carattere di eccezionalità; tutti sappiamo bene che le carceri ritorneranno a essere strapiene poco tempo dopo un provvedimento di indulto o di amnistia. Il danno più grosso causato da un frequente ricorso all'amnistia o all'indulto è l'immagine che si dà all'opinione pubblica di leggi nate per erogare pene che poi in effetti non vengono mai scontate.

Abitualmente assistiamo al varo di una nuova legge o all'inasprimento delle pene previste dalle leggi sotto l'incombenza di fatti eclatanti che hanno un grande impatto mediatico. Tali leggi vengono deliberate senza nessun riguardo alla loro effettiva utilità o applicabilità, ma solo per tentare di tranquillizzare l'opinione pubblica od ottenere più consenso da settori di popolazione. Per esempio se si presenta, o viene presentato dai media, un diffuso problema di violenza sulle donne, si fa una legge per tutelare le donne; lo stesso si fa se il fatto riguarda gli omosessuali. Ora io mi chiedo: la violenza verso un essere umano non va forse punita allo stesso modo indipendentemente dalla sua appartenenza a un certo gruppo sociale, dalle sue tendenze sessuali, dal suo sesso? Basta una sola legge per tutti, purché sia applicabile ed applicata.

In realtà, nonostante il proliferare delle leggi, assistiamo alla mancanza di difesa del comune cittadino contro i violenti. Frequentemente abbiamo notizia di persone, non solo donne o gay, uccise o ferite dopo lunghi periodi di vessazione da parte di individue ben noti, e spesso più volte denunziati, alle forze dell'ordine. Invece di fare continuamente nuove grida di nessun valore pratico, non sarebbe meglio concentrarsi su come agire e quali mezzi fornire alle forze dell'ordine per prevenire l'escalation della violenza?

 

Pietro Immordino

 

Torna a " L'angolo dello zio Pietro "

Torna a " L'angolo di nonno Pietro "

Torna a " La pagina iniziale "