Moncalieri, 21 febbraio 2015


Germanwings e altro.

Quando è successo all'aereo tedesco mi muove a considerazioni di diversa natura, ma con un unico nesso comune: la fragilità del mondo moderno.

Per prima cosa devo dire che, in genere, accetto con riserva le spiegazioni troppo chiare e che arrivano con una inconsueta tempestività, specie se esse fanno immediatamente seguito ad un incontro fra i capi di governo dei tre paesi coinvolti. Tuttavia, in assenza di testimonianze contrarie, esaminerò la questione seguendo la ricostruzione ufficiale.

Quando ho letto della responsabilità del pilota nell'incidente, il mio pensiero si è subito rivolto all'altro incidente (navale questo) della Costa Concordia: in ambedue i casi una persona che doveva essere titolare di un addestramento di altissimo livello, possedere equilibrio emotivo ed altissimo senso di responsabilità non si è di mostrata all'altezza del compito che gli era stato assegnato. Non credo che questi sia casi isolati, anche se l'opinione pubblica viene a conoscenza solo dei casi con conseguenze tragiche, come quelli indicati prima. L'abbassamento della qualità del personale che ha compiti di guida dei mezzi di trasporto è una storia già molto datata: a titolo di esempio, già una trentina di anni fa mi era capitato di rimanere stupito vedendo accedere alla cabina di comando di un aerea di linea un pilota in assoluto stato di trascuratezza nella persona e nel vestiario: il mio stupore derivava dal fatto che per parecchi anni, dopo che avevo cominciato a servirmi dei voli di linea, l'aspetto dei piloti e di tutto il personale di bordo (allora per me quasi esclusivamente dell'Alitalia) era curatissimo e tale da indurre nei passeggeri un senso di tranquillità. Più di recente, ho viaggiato su una nave di una primaria compagnia con un equipaggio vestito in maniera a dir poco trascurata e con una preparazione pressoché nulla ai compiti da svolgere (e senza conoscenza né della lingua italiana né di quella inglese!). Non voglio dilungarmi in altri esempi, ma è evidente che la ricerca della massimizzazione del guadagno ha portato ad una minore cura nella scelta e nell'addestramento del personale.

La seconda osservazione che mi viene alla mente è sul fatto che in questo ultimo periodo l'attenzione dei media, e quindi della gente, si è concentrata sui gravi pericoli che correrebbero i paesi occidentali a causa dell'estremismo islamico. Avendo ormai una lunga vita vissuta alle spalle, rifletto sul fatto che di tanto in tanto politici e media concentrino l'attenzione del popolo su un pericolo “unico”, distogliendosi da tanti altri pericoli che, magari, al momento sembrano meno evidenti, ma che potenzialmente o realmente sono assai più presenti.

In questo caso si è trattato, a quanto pare, del gesto di folle disperazione di una persona instabile; ma i pericoli possono venire, limitandoci al campo della mobilità, anche e specialmente da mancata osservanza delle regole, carenze di manutenzione, mancanza di sufficiente istruzione per i compiti del personale. Tanto per citare due esempi, la quotidiana strage sulle strade e l'incidente ferroviario di Livorno di qualche anno fa. E' naturale che il cittadino comune concentri la sua attenzione sul singolo fatto di attualità dai risvolti inquietanti, ma la classe politica e la classe dirigente tutta dovrebbero inquadrare il singolo fatto nella situazione generale e prendere i provvedimenti complessivamente più utili. Invece.... invece il pericolo arriva dai migranti che sbarcano dai barconi, potenziali terroristi per procurare voti.

Ancora una osservazione: questa volta il fatto non è avvenuto a causa di personale o di compagnia di volo italiani, ma riguarda completamemte la Germania, paese che si ritiene e viene ritenuto molto rispettoso di leggi e regolamenti; ma, evidentemente, quando si tratta di abbassare i costi ed alzare i profitti, qualche crepa nasce anche in quel paese.


Pietro Immordino


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