Moncalieri, 01 giugno 2015


Sogno

Mi trovo su una grande, immensa nave con una moltitudine enorme di persone a bordo; stiamo navigando in un mare infido, che presenta tanti pericoli e, soprattutto, ci sono molte incertezze sul porto verso cui dirigersi. Da una parte, ci sono pirati famelici che tentano di depredare la nave; da un'altra si corre il rischio di finire in un tifone che potrebbe colare a picco la nave; da una terza si rischia di arenarsi sugli scogli; ancora si potrebbe finire in porti pieni di affamati che vogliono assalire la nave e godere delle sue ricchezze.

Molti ufficiali di bordo si esibiscono nei vari saloni passeggeri in lunghi imbonimenti, ognuno esponendo la sua tesi per portare in salvo la nave, spesso senza accennare per niente ai pericoli reali; l'unico loro scopo è quello di sfruttare paure, egoismi, spirito di conservazione dei passeggeri per ottenere il loro consenso e tentare di conquistare il governo della nave o, almeno, riuscire ad avere il dominio su una parte dei passeggeri per ottenerne vantaggi vari: continuare a mangiare in sala ufficiali, avere le migliori cabine, ottenere ossequio e riverenza.

I passeggeri reagiscono in maniera differente, a seconda della classe in cui si trovano a viaggiare. In prima classe continuano a sfoggiare gioielli, Rolex, abiti di lusso, a pasteggiare con costosi champagne, di cui la maggior parte di loro non è assolutamente in grado di apprezzare la qualità, e a tentare di aumentare col gioco la propria ricchezza; uno strano gioco fatto con una o più borse. In seconda classe si vedono sempre più ridotti i privilegi di cui godevano all'inizio del viaggio, le portate diventano sempre di qualità inferiore, i camerieri introvabili, le attività che prima permettevano a quasi tutti di trascorrere in serenità il viaggio sempre più difficili da raggiungere, specie per i più giovani, che non hanno potuto trovare in tempo i voucher necessari. E in terza classe? Beh, li per i già presenti non cambia nulla: freddo in inverno, caldo in estate e fame sempre; l'unica differenza è che il loro numero continua ad aumentare, poiché molti sono costretti a scendere dal piano superiore per mancanza di soldi.

Poi c'è il capitano, pro tempore, poiché sotto la spinta delle reazioni di alcuni dei passeggeri cambia spesso. Il capitano attuale ha indicato il porto di arrivo ed ha tracciato la rotta per arrivarci, ma... Il porto di arrivo non piace a tutti i passeggeri, perché molti di loro pensano che dovranno rimboccarsi le maniche e darsi da fare, altri che dovranno cedere alcuni dei loro gioielli, altri che saranno costretti a cambiare di classe, altri ancora che potrebbero perder persino il rancio di terza classe; e, comunque, il porto di arrivo è lontano. La rotta, poi, varia spesso rispetto a quella originariamente tracciata, sia per l'azione di gruppi organizzati di passeggeri che per tenere sotto controllo qualche malumore che di tanto in tanto emerge anche fra gli ufficiali che si dichiarano fedeli; ma che in realtà si dividono in diversi gruppi, spesso con interessi molto diversi. C'è poi la velocità della nave, che non è quella massima promessa all'inizio dal capitano: certo le macchine non sono proprio nelle migliori condizioni, gli ufficiali di macchina se la prendono con calma, quando non boicottano, le condizioni del mare spesso non sono ideali; e poi ci sono i pirati che ogni tanto tentano un colpetto, naufraghi da salvare, scogli da evitare. Il capitano dice che lui, per quanto bravo possa essere, non poteva prevedere tutto e che, in ogni caso, arriverà in porto senza eccessivi ritardi.

In tutto questo la maggior parte dei passeggeri non è minimamente interessata alla rotta della nave, né a chi la guida. Pensa che, visto che tanti ufficiali sono stati in passato incapaci e corrotti, non valga la pena di interessarsi della cosa. I passeggeri di prima classe proseguono con le loro feste, forse pensando che, in caso di naufragio, le scialuppe per loro ci saranno in ogni caso; i passeggeri di seconda classe sono terrorizzati dall'idea di scendere in terza e , se scendono, pensano solo a come risalire; i passeggeri di terza classe... pensano naturalmente a trovare un posto per dormire dignitosamente e un pasto decente.

E intanto la nave va, ma dove va? Forse tutti i passeggeri farebbero meglio ad interessarsi della rotta e del porto di arrivo, non tanto per cambiare il capitano, ma per influire su di lui allo scopo di navigare nelle migliori condizioni per tutti e di raggiungere un porto non solo buono, ma anche raggiungibile.

Ah, prima del sonnellino pomeridiano ho mangiato dei cetrioli, che solitamente mi risultano indigesti!




Pietro Immordino


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